Immagina uno spazio al di là delle sfere celesti, un dominio etereo e sublime dove risiedono le idee pure e perfette, quello che Platone chiamava l'iperuranio. Questo concetto non è solo una mera astrazione filosofica, ma una vera e propria dimensione in cui possiamo rifugiarci per creare e dare vita alle nostre opere. Anche quando compongo musica, mi ritrovo a cercare quest'iperuranio, un luogo dove l'immaginazione può volare libera, lontana dalle limitazioni del mondo materiale. Nella frenesia della vita quotidiana, il caos e le distrazioni ci circondano, rendendo difficile il contatto con le idee più elevate. Tuttavia, esiste un metodo per trascenderli: attraverso la concentrazione profonda e il potere delle onde Theta, posso spingermi oltre i confini della realtà umana. Le onde Theta, con la loro capacità di indurre stati di rilassamento e creatività, ci permettono di accedere a quel regno ineffabile in cui le idee brillano come stelle nel firmamento. Quando mi immergo in questo stato, ogni nota, ogni melodia sembra provenire direttamente da quell'iperuranio. È come se fossi un semplice mezzo attraverso il quale queste idee possono manifestarsi nel mondo fisico. Le armonie che emergono non sono solo suoni, ma forme pure di bellezza che richiamano le essenze più alte dell’esistenza. Qui, nel regno delle idee platoniche, la musica diventa un linguaggio universale, capace di esprimere emozioni e pensieri che vanno oltre le parole. La mia esperienza nel creare musica si trasforma in un rituale sacro, una danza tra il visibile e l'invisibile. Ogni volta che chiudo gli occhi e lascio che la mia mente si liberi, mi sento avvolto da un'illuminante luminosità, come se fossi avvolto dalla luce stessa dell'iperuranio. È un viaggio interiore, un atto di fede nell'esistenza di un ideale superiore, là dove tutto è possibile.In questo spazio, la musica non è solo arte, ma un ponte verso l'inesprimibile. Essa ci riconnette a noi stessi e al mondo, permettendoci di esplorare la profondità della nostra anima. Così, mentre mi sforzo di uscire dai limiti della realtà, realizzo che l'iperuranio non è un luogo remoto, ma un accesso a una dimensione interiore che vive dentro ognuno di noi. E ogni volta che creo, mi impegno a portare un pezzo di quel regno nella realtà, affinché anche gli altri possano ascoltarne la melodia.
Gabriel Lecter